Il Ramandolo DOCG
Prezioso, elegante, grande vino da meditazione... e non solo
Ramandolo DOCG: un vino passito dai riflessi dorati, morbido e “dolce e non dolce”, ma sempre sorretto da una giusta acidità che gli conferisce doti di straordinario equilibrio. La tannicità delle uve di Verduzzo Giallo da cui ha origine aggiunge eleganza e capacità di resistere alle insidie del tempo. Ramandolo è anche il nome della minuscola frazione del comune di Nimis, nei Colli Orientali del Friuli, quasi al centro del ristretto areale di produzione. Un vino che, sin dall’antichità, porta il nome della località di produzione e non quello del vitigno, esprimendo dunque l’intimo legame con il territorio di produzione.
Un tempo messo nei tini con bucce e raspi, il Ramandolo è oggi prodotto nel rispetto delle antiche tradizioni. Le viti sono allevate quasi sempre alla “cappuccina”; mentre le uve sono vendemmiate, di norma, verso la fine di ottobre, permettendo così al frutto di concentrare un’adeguata quantità di zucchero. L’appassimento (in cassette o sui graticci) viene completato in cantina; la pigiatura avviene nella prima metà di novembre.
Il Ramandolo è oggi una vera e propria rarità: sono poco più di 150.000 le bottiglie prodotte ogni anno. E’ un vino di grande eleganza, a partire dalla sua veste color oro, talvolta con riflessi buccia di cipolla. Versatile nell’abbinamento, si sposa con il tradizionale dolce friulano – la Gubana – ma anche con formaggi stagionati e foie gras; ed è, sicuramente, grande vino da meditazione.